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19 Marzo 2024

FAO e l’UNESCO lanciano nuova partnership: chef agenti del cambiamento

PARIGI, 25 MARZO – Chef e mangiare sano: FAO e UNESCO insieme con il governo francese per un simposio internazionale in occasione della settimana del “Goût de France” che si tiene in questi giorni. Si tratta della manifestazione, pensata e promossa da alcuni dei più grandi chef di Francia, tra cui spiccano i nomi di Alain Ducasse, Alice Waters e Mauro Colagreco con più di 5.000 chef, in ogni angolo del mondo, sotto il segno di una cucina responsabile, espressione del presente e attenta alle sue grandi sfide, il rispetto del Pianeta e il ”mangiar sano”, attraverso la valorizzazione del savoir faire di artigiani e territori di produzione.

L’incontro FAO-UNESCO è partito dal presupposto che gli chef sono agenti di cambiamento nella lotta contro la fame e la malnutrizione e svolgono un ruolo importante nell’ispirare le persone a sostenere una produzione alimentare sostenibile, ad adottare diete salutari e ad evitare gli sprechi alimentari. Hanno partecipato anche rappresentanti della ricerca, della società civile, dell’agricoltura e della gastronomia, discutendo i legami tra gastronomia e istruzione e come possano essere utilizzati per combattere l’obesità e gli sprechi alimentari.

”Dobbiamo educare e ispirare le persone ad adottare diete sane”, ha detto il segretario generale della FAO Graziano da Silva. “La gastronomia è sempre più un’area di grande interesse, e gli chef sono tra gli attori che possono formare l’opinione pubblica e influenzare i consumatori”.

“Sin dall’alba dei tempi, il cibo ha sempre ricoperto un ruolo essenziale negli interscambi tra esseri umani, ha sempre rappresentato una attività economica primaria importanza e ed è alla base dell’organizzazione delle società. Quest’eredità viene tramandata da generazione a generazione ed è condivisa dalle comunità che si incontrato. Intreccia legami a livelli di una società ed aumenta la curiosità tra paesi” gli ha fatto eco Audrey Azoulay, Direttrice Generale dell’UNESCO.chef

Durante l’evento, i leader di UNESCO e FAO hanno presentato la pubblicazione “Chef come agenti del cambiamento“, che descrive il lavoro comune delle due organizzazioni nel sottolineare il ruolo degli chef come promotori di diete sane e culturalmente diversificate. Un numero sempre crescente di chef promuove il cibo legato al territorio e alla cultura locale e il consumo di prodotti locali freschi. Gli chef sono anche sempre più coinvolti nel movimento globale per evitare gli sprechi alimentari, sostenendo gli sforzi per ridurli nei loro ristoranti, oltre a responsabilizzare le comunità locali.

Le diete malsane sono la causa principale della pandemia globale di obesità. Si stima che oltre 2 miliardi di persone siano sovrappeso, con circa 670 milioni di persone obese. Il numero di persone obese al mondo potrebbe presto eclissare il numero delle persone denutrite, che attualmente è stimato intorno a 821 milioni. “Con i tassi di obesità che continuano a crescere, i nostri sistemi alimentari devono passare dallo sfamare al nutrire le persone, con cibo santo e nutriente. Tutti questi cambiamenti sono importanti per raggiungere il cambiamento che desideriamo dei sistemi alimentari”.

La FAO e l’UNESCO stanno lavorando insieme per riconoscere l’importanza del patrimonio culturale nel raggiungimento di diete sane e di un’agricoltura sostenibile. I governi assistiti dalla FAO, dall’UNESCO e da altri partner stanno lavorando per preservare il patrimonio comune associato ai sistemi alimentari attraverso iniziative come i Sistemi di patrimonio agricolo globale (GIAHS) e il Patrimonio culturale intangibile (ICH). Queste iniziative mirano a preservare le tradizioni agricole e culinarie che contribuiscono a un’alimentazione sana e sostenibile, come la tradizione culinaria del Giappone Washoku, la dieta mediterranea e la cucina tradizionale messicana.

 

Maria Novella Topi
Maria Novella Topihttps://www.onuitalia.com
Maria Novella Topi è stata a lungo capo servizio della Redazione Esteri dell'Ansa. Tra le sue missioni l'Albania (di cui ha seguito per l'agenzia la caduta del comunismo e le successive rivolte), l'Iraq e la Libia. Ha lavorato per lunghi periodi nell'ufficio di corrispondenza di Parigi. Collabora da Roma a OnuItalia.

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